Il 13 maggio

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Dedicata a Berlusconi

Egli è. Siccome immobile,
con profondo sospiro
di sollievo, egli resta
stupito a tanto spiro,
così percossa attonita
la terra al nunzio sta.

Dalle balere ai summit,
dai cabaret al governo,
procede come un fulmine,
si sente un padrterno
tra l'uno e l'altro mare ,
ivi compreso il Po.

E ripensa alle mobili
cifre dei suoi bilanci,
all'onda dei processi,
al lampo degli agganci,
ai concitati affari
e al celere arricchir.

E' vera gloria? Ai giudici
l'arduo responso: nui
diamo la colpa a Massimo
che, ingenuo, vide in lui,
nella bicamerale,
il suo interlocutor.

Lui folgorante in solio
vide il mio genio e insorse
quando con vece alterna
salì, cadde e risorse,
il suo giudizio critico
non per questo mutò.

Vergin di servo encomio
(il vero non è oltraggio)
sorge or sdegnato a tanto
arrogante coraggio
e volge all'aere un cantico
che assai presto morrà.

Bella, immortal, benefica
patria ai rovesci avveza,
soffri ancor questo e attristati
che più superba altezza
nei meandri dei codici
giammai s'avventurò.

14 maggio 2001

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